Standard (EADGBE)

 E guardo fuori dalla finestra

 e vedo quel muro solito che tu sai,

 sigaretta o penna nella mia destra,

 simboli frivoli che non hai amato mai;

 quello che ho addosso non ti è mai piaciuto,

 racconto e dico e ti sembro muto,

 fumare e scrivere ti suona strano,

 meglio le mani di un artigiano

 e cancellarmi è tutto quel che fai;

 ma io sono fiero del mio sognare,

 di questo eterno mio incespicare

 e rido in faccia a quello che cerchi

 e che mai avrai

 Non sai che ci vuole scienza, ci vuol costanza,

 ad invecchiare senza maturità;

 ma maturo o meno io ne ho abbastanza

 della complessa tua semplicità;

ma poi chi ha detto che tu abbia ragione,

 coi tuoi "also sprach" di maturazione

 o è un'illusione pronta per l'uso,

 da eterna vittima di un sopruso,

 abuso d'un mondo chiuso e fatalità;

 ognuno vada dove vuole andare,

 ognuno invecchi come gli pare,

 ma non raccontare a me solo cos'è la libertà.

 La libertà delle tue pozioni,

 di yoga, di erbe, psiche e di omeopatia,

 di manuali contro le frustrazioni,

 le inibizioni che provavi qua a casa mia,

la noia data da uno non pratico,

 che non ha il polso di un matematico,

 che coi motori non ci sa fare

 e che non sa neanche guidare,

 un tipo perso dietro le nuvole e la poesia;

 ma ora scommetto che vorrai provare

 quel che con me non volevi fare:

 fare l'amore, tirare tardi, o la fantasia.

 La fantasia può portare male

 se non si conosce bene come domarla,

 ma costa poco, val quel che vale,

 e nessuno ti può più impedire di adoperarla;

io se dio vuole non son tuo padre,

 non ho nemmeno le palle quadre,

 tu hai la fantasia delle idee contorte,

 vai con la mente e le gambe corte

 poi avrai sempre il momento giusto per sistemarla;

 le vie del mondo ti sono aperte,

 tanto hai le spalle sempre coperte

 ed avrai sempre le scuse buone per rifiutarla.

 Per rifiutare sei stata un genio,

 sprecando il tempo a rifiutare me,

 ma non c'è un alibi, non c'è rimedio,

 se guardo bene no, non c'è un perché;

nata di marzo, nata balzana,

 casta che sogna di esser puttana,

 quando sei dentro vuoi esser fuori

 cercando sempre i passati amori

 ed hai annullato tutti fuori che te,

 ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri,

 quei quattro stracci in cui hai gettato l'ieri,

 ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri,

 quei quattro stracci in cui hai buttato ieri

 persa a cercar per sempre quello che non c'è

 io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri,

 quei quattro stracci in cui hai buttato ieri

 persa a cercar per sempre quello che non c'è

 io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri,

 quei quattro stracci in cui hai buttato ieri

 persa a cercar per sempre quello che

 non c'è.