Standard (EADGBE)
Intro
Nacqui di bella presenza, incensato di mirra, fasciato d'organza,
nacqui con la luna dritta ma il fiocco alla gola mi dava una fitta
Capì la mia sorte era scritta,
avevo un debole per la sconfitta.
Allora nei primi mesi le mie fortune mi parevano pesi
presi a mischiare il mio mazzo barando a perdere senza imbarazzo
scambiai un neo con cicatrice, per il capezzolo della nutrice.
Succhia il telo e la terra il mondo si gira la vita è una guerra
piangi sul latte versato crescere dopo venire pestato
verso i diciassette, era dolce finire in manette.
Ah... ahah... aiuto... yemen, yemen... voglio andare nello Yemen... con le mucche della
muuuh... con le mucche dello yemen... yemen... ciao ciao
Ma nonostante il progetto a vent'anni ero bello e forte d'aspetto
vidi poi che chi beve ingiallisce per bene come si deve
non ebbi più la forza di Giasone, e i miei denti si buttarono dal balcone.
Ai trenta ero proprio uno schifo la gota ballava un tango col tifo
vinsi alla lotteria ma gettai il biglietto nella zozzeria
i soldi dissi sono cosa oscena, e i creditori mi spezzarono la schiena.
Ero a metà della vita ma tutti pareva che fosse finita
era una triste serata quando incontrai una zoppa sciancata
ci raccontammo i mali della nostra lista, un povero tristo una povera crista.
fu amore ceco a prima vista, ballammo claudicando nella pista.
Il ballo del fallito di Santa Clara invaghito per una storia amara
il ballo del fallito di Santa Immacolata che chiedeva una grazia rigirata
azzoppami le gambe, torcimi l'udito, alla bistecca preferisco il bollito
tranciamo il collo, stura le budella sarò il buco della tua ciambella
E la vita è tanto bella se ci vado in carrozzella, e la vita è tanto cara se ci vado
dentro una bara.
E quando venne il becchino sul letto di morte io versai del vino,
brindammo alla salute, feci due corna un poco sbattute
il funerale fu davvero un successone, cadde il prete nella processione
si sfilò la gonna una commare e sopra l'altare si mise a sculettare.
Il ballo del fallito di Santa Clara invaghito per una sorte amara
il ballo del fallito di Santa Immacolata che chiedeva una grazia rigirata
azzoppami le gambe, torcimi l'udito, alla bistecca preferisco il bollito
tranciamo il collo, stura le budella sarò il buco della tua ciambella
E la vita è tanto bella se ci vado in carrozzella, e la vita è tanto cara se ci vado
dentro una
ba... ba... bababa...